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Guide e consigli
Home›Guide e consigli›PFU: l’eco tassa per il riciclo degli pneumatici fuori uso!

PFU: l’eco tassa per il riciclo degli pneumatici fuori uso!

By Alessio
Aprile 5, 2017
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Ogni anno si accumulano oltre 300.000 tonnellate di pneumatici irrecuperabili, che sono considerati a tutti gli effetti un rifiuto da smaltire.

Potrebbe essere difficile da credere, ma è veramente rilevante il danno che anche un solo pneumatico abbandonato può creare all’ambiente e all’ecosistema.

In questo articolo troverai

    • Quando un pneumatico si considera fuori uso?
    • Cos’è il contributo PFU?
    • In cosa vengono riciclati gli pneumatici
    • Perché è importante comprare pneumatici da rivenditori autorizzati?

Quando un pneumatico si considera fuori uso?

Gli pneumatici che giungono a fine corsa, oltre a non avere più le caratteristiche per garantire una prestazione sicura e affidabile, non possono essere rigenerati e perciò sono definiti “fuori uso“.

Secondo la legge la loro classificazione è quella di “rifiuti speciali ingombranti”: non sono biodegradabili, e se incendiati rilasciano tossine altamente inquinanti e nocive per la salute dell’uomo e dell’ambiente.  

Cos’è il contributo PFU?

Per arginare il problema degli pneumatici abbandonati, è stato introdotto dal Decreto Ministeriale Nr.82 dell’11 Aprile 2011, il contributo PFU. Ma di che cosa si tratta?

Molti non ne sono al corrente, ma il PFU ha lo scopo di finanziare lo smaltimento futuro degli pneumatici e per questo compare tra le voci da pagare al momento dell’acquisto.

Se acquisti online da e-commerce che rispettano la normativa italiana, il PFU è compreso già nel prezzo e eviterai di doverlo pagare al gommista, purché sia specificato nella fattura. 

Ogni gommista è iscritto per legge ad uno dei consorzi autorizzati, che si occupa dell’immagazzinamento e dello stoccaggio dei PFU permettendo la trasformazione e il riciclo degli pneumatici. 

L’importo di questo contributo, è stabilito dal Ministero dell’Ambiente ogni anno e varia a seconda del tipo di pneumatico e del tipo di smaltimento necessario. 

In cosa vengono riciclati gli pneumatici

Per i PFU sono previste due strade:  

  1. recupero di materiale: gli pneumatici vengono sottoposti al processo di granulazione dal quale si ottiene il polverino di gomma che si impiega nella realizzazione di campi da calcio, pavimenti, strade, sistemi di isolamento acustico, o usato per sigillanti, adesivi o vernici; 
  2. recupero energetico: gli pneumatici hanno un alto potere calorifico e per questo sono impiegati per soddisfare la domanda di settori  industriali come cementifici o centrali di produzione di energie/vapore, che lo utilizzano in vari formati (intero, ciabatta, cippato).

Perché è importante comprare pneumatici da rivenditori autorizzati?

Da quando è stato introdotto il contributo PFU, è diminuito considerevolmente il fenomeno delle “discariche abusive“, dando vita ad un sistema più efficiente e più attento alle speculazioni sullo smaltimento dei materiali. 

Vi ricordiamo che gli pneumatici devono essere consegnati solo e soltanto ai gommisti (che sono tenuti a ritirarli gratuitamente), e non all’isola ecologica del proprio comune: i PFU così finirebbero in una discarica dove non sarebbero smaltiti correttamente. 

Non comprando da rivenditori autorizzati, si incorre inoltre nel rischio di acquistare pneumatici falsi; ne abbiamo parlato più in dettaglio in questo articolo.

Inoltre potete denunciare un deposito abbandonato, collegandovi al sito: www.pfuzero.ecotyre.it.

 

Don’t be mona, drive safe. 

 

Fonti:
  • Decreto Ministeriale Nr.82 dell’11 Aprile 2011
  • Ecopneus
  • PFU zero

 

 

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