
Milano dice addio alle vecchie biciclette: è davvero la scelta giusta?
Dal 1° ottobre 2025, Milano attuerà un divieto significativo per i veicoli a due ruote, colpendo moto e scooter con motori a 4 tempi precedenti alla normativa Euro3. Questo provvedimento è parte di un ampio piano di politiche ambientali e di mobilità sostenibile, volto a migliorare la qualità dell’aria e a ridurre l’inquinamento atmosferico.
Fino a oggi, il bando si era concentrato principalmente sui motori a due tempi, noti per le loro elevate emissioni inquinanti. Ora, il Comune ha deciso di estendere questa restrizione anche ai veicoli a 4 tempi con omologazione pre-Euro, Euro 1 ed Euro 2. Sebbene questi veicoli non siano i principali responsabili dell’inquinamento, contribuiscono comunque in modo significativo alle emissioni totali della città. Secondo i dati dell’inventario regionale delle emissioni Inemar di Arpa Lombardia aggiornati al 2021, le moto e i ciclomotori Euro0-2 rappresentano:
- 7,5% delle emissioni di composti organici inquinanti
- 2,6% delle emissioni di PM10
È importante notare che le moto Euro3 e successive emettono fino a sei volte meno inquinanti rispetto alle Euro1 e quasi tre volte meno rispetto alle Euro2. Questo mette in evidenza la necessità di un intervento per ridurre la presenza di mezzi più inquinanti sul territorio.
Sicurezza stradale e veicoli obsoleti
Oltre alle problematiche ambientali, il divieto ha anche rilevanza per la sicurezza stradale. Le moto 4T pre Euro3 sono generalmente veicoli di oltre vent’anni e possono presentare problemi meccanici. La mancanza di tecnologie moderne, come impianti frenanti avanzati o ausili elettronici, può rendere questi mezzi meno sicuri, specialmente in una metropoli come Milano, dove il traffico è intenso.
Un’altra obiezione riguarda le moto storiche. Tuttavia, solo una piccola frazione dei veicoli in circolazione è registrata come storica: nella provincia di Milano, solo lo 0,56% (circa 2.248 mezzi) è iscritto all’ASI, l’Automotoclub Storico Italiano. Pertanto, il divieto si concentra principalmente su veicoli altamente inquinanti, senza colpire in modo significativo il motorismo storico, per il quale sono previste specifiche deroghe.
Trend globale e futuro della mobilità
Milano sta seguendo un trend globale in cui le città più inquinate stanno adottando misure drastiche per ridurre le emissioni. Altre metropoli, come Londra e Parigi, hanno già implementato restrizioni simili, dimostrando che la mobilità sostenibile deve essere una priorità per le amministrazioni locali. Nel 2028, Milano prevede di vietare la circolazione delle moto Euro3, che attualmente rappresentano il 70% del parco circolante a due ruote. Questo segna un chiaro indirizzo verso un futuro più sostenibile, dove i veicoli elettrici o a basse emissioni diventeranno sempre più protagonisti.
Tuttavia, il divieto non è privo di controversie. Una delle principali preoccupazioni riguarda coloro che non possono permettersi di acquistare una nuova moto o scooter. In un periodo di inflazione crescente e stagnazione salariale, molti cittadini potrebbero trovarsi in difficoltà a sostituire un veicolo che diventa improvvisamente “fuorilegge”. Questa situazione potrebbe esacerbare le disuguaglianze sociali e limitare la mobilità personale per una parte della popolazione.
Verso una transizione equa
Le amministrazioni comunali devono quindi bilanciare la necessità di migliorare la qualità dell’aria e la sicurezza stradale con la responsabilità sociale di garantire che tutti i cittadini abbiano accesso a mezzi di trasporto adeguati. La soluzione potrebbe risiedere in:
- Incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni o elettrici
- Programmi di rottamazione per i mezzi più datati
In definitiva, la decisione di Milano di vietare la circolazione delle moto Euro2 rappresenta un passo significativo verso una mobilità più sostenibile. Tuttavia, è fondamentale che questa transizione avvenga in modo equo, garantendo che tutti i cittadini possano beneficiare di un’aria più pulita e di un sistema di trasporto più sicuro e moderno.