La Lancia è un marchio che ha segnato profondamente la storia dell’automobilismo italiano, in particolare per la sua tradizione di auto scoperte. Fin dagli anni Venti e Quaranta, la casa torinese ha saputo conquistare il mercato con telai elegantemente “vestiti” dai migliori carrozzieri dell’epoca. Tuttavia, è nel dopoguerra che le spider e le cabriolet Lancia iniziano a lasciare un segno indelebile nella memoria collettiva, evocando ricordi vividi e nostalgici.
Nel 1954, la Lancia presenta la sua affascinante versione a cielo aperto della Aurelia, siglata B24. Questa vettura, disegnata da Pinin Farina, è concepita inizialmente per il mercato statunitense, guadagnandosi l’appellativo di “tipo America”. La B24 è equipaggiata con un motore sei cilindri da 2.500 cc, capace di sprigionare potenze fino a 118 Cv, consentendole di superare i 180 km/h. La sua fama è ulteriormente alimentata dalla sua apparizione nel film “Il sorpasso” di Dino Risi, dove l’attore Vittorio Gassman la guida con disinvoltura.
Dopo la B24, tra 1957 e 1962, Lancia presenta la versione convertibile della più piccola Appia, un modello che si distingue per eleganza e praticità. Disegnata da Giovanni Michelotti per la carrozzeria Vignale, l’Appia convertibile è proposta in diverse varianti, sia a due che a quattro posti. Con un motore di 1.100 cc, l’Appia raggiunge potenze di 53 Cv e una velocità compresa tra 140 e 150 km/h.
Nel 1960, la Lancia amplia ulteriormente la propria offerta con la Flaminia, la nuova ammiraglia della casa. Anche questa volta, il design è affidato alla carrozzeria Touring di Milano. La Flaminia convertibile si distingue per i suoi tratti grintosi e alte prestazioni, con motori che variano da 2.400 cc a 2.800 cc, offrendo potenze che vanno da 119 a 150 Cv e permettendo alla vettura di avvicinarsi alla soglia dei 200 km/h.
Dopo un lungo intervallo, nel 1974 la Lancia presenta la Beta Spider, disegnata dalla Pininfarina e prodotta dalla Zagato. Questa vettura è una due posti più due con una carrozzeria tipo “targa” dotata di un roll-bar fisso. Equipaggiata con motori da 1.600 a 2.000 cc, la Beta Spider raggiunge potenze fino a 120 Cv e una velocità di oltre 185 km/h, rappresentando un ritorno alla tradizione delle scoperte Lancia.
In parallelo alla Beta Spider, la Lancia lancia anche la Beta Montecarlo, disponibile nelle varianti coupé e spider, ribattezzata Scorpion negli Stati Uniti. Con una cilindrata di due litri e 118 Cv, la Beta Montecarlo raggiunge una velocità massima di 190 km/h, posizionandola come una delle più desiderabili del suo tempo.
Queste innovazioni rappresentano un capitolo affascinante e nostalgico nella storia dell’automobile italiana. Sebbene i modelli successivi non vedranno ulteriori sviluppi in questo segmento, la tradizione delle auto scoperte Lancia rimane un simbolo di eleganza e innovazione che continua a vivere nella memoria degli appassionati.