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Gonfiaggio pneumatici con l’Azoto: caratteristiche, differenze e consigli

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Iniziata dalla Formula 1 e dagli aerei, e più in generale per i mezzi ad alta velocità e da corsa, il gonfiaggio degli pneumatici con l’azoto è una pratica offerta da molti gommisti e spesso sono proprio gli automobilisti a richiedere tale trattamento.

Ci sono però alcune opinioni contrastanti a riguardo: alcuni la ritengono un’operazione conveniente, altri del tutto inutile.

Ma perché l’azoto? Quali sono le differenze? Cosa scegliere? Per saperne di più continua a leggere il nostro articolo.

Perché l’azoto?

L’aria compressa contiene già di per se grandi quantita di azoto (circa il 79%) ma quando parliamo di gonfiaggio con l’azoto, si intende una miscela pura.

Le caratteristiche principali che rendono unico questo gas sono l’assenza di umidità e impurità nella sua composizione e la tendenza a riscaldarsi più lentamente.

Una delle conseguenze più importanti è che, riscaldandosi con meno facilità, l’usura dovuta agli sbalzi termici viene meno. Inoltre, non essendo umido, all’interno della gomma non si crea un ambiente adatto alla formazione della ruggine, a beneficio della cintura metallica.

L’azoto è un gas molto stabile: quando ad esempio pratichiamo una guida più sportiva, o anche quando le temperature esterne aumentano, la pressione all’interno degli pneumatici si mantiene agli stessi livelli iniziali, con conseguente aumento della costanza delle prestazioni; ma soprattutto, il rischio che gli pneumatici si gonfino fino ad esplodere diminuisce.

Differenze tra i metodi

Prima di tutto, il processo per gonfiare questi pneumatici si differenzia da quello per le gomme ad aria compressa. Dopo aver innalzato il veicolo, si dovrà infatti sgonfiare completamente le gomme e, solo quando la camera sarà vuota, si gonfierà con l’azoto puro. E’ importante inoltre, alla fine del processo, apporre dei tappi colorati sulle valvole di modo da rendere gli pneumatici riconoscibili, per non rischiare che la purezza dell’azoto venga inavvertitamente compromessa in un successivo gonfiaggio.

Come abbiamo già visto, se la gomma è stata gonfiata con normale aria compressa, le temperature elevate e gli sbalzi termici sono la principale causa di aumento dei ritmi di usura, mentre ciò non avviene in caso di gonfiaggio con azoto che, privo di umidità e anidride carbonica, riduce la formazione di ruggine nelle cinture metalliche dello pneumatico.

C’è chi preferisce in ogni caso l’aria compressa, affermando che l’uso dell’azoto in inverno possa compromettere la stabilità dell’auto perché, visto che le strade sono già abbastanza fredde, il gas nella gomma la raffredda ulteriormente, comportando una riduzione dell’aderenza. La verità è che anche se l’azoto si riscalda più lentamente, una volta arrivato alla temperatura di esercizio risulta avere la stessa aderenza derivante dall’utilizzo di aria compressa. Quindi, anche se gli pneumatici danno il meglio di sé in estate, in inverno basta semplicemente percorrere qualche metro in più per avere le stesse condizioni di guida.

Per finire, essendo l’azoto un gas più leggero rispetto all’aria compressa, rende tutta la macchina più leggera, comportando un aumento della maneggevolezza in tutte le condizioni.

Scegliere adeguatamente

Innanzitutto,  nel caso si possieda un’auto di piccola o media cilindrata è meglio utilizzare l’aria compressa: nelle auto più leggere i vantaggi derivanti dall’azoto sono così irrilevanti che non vengono sfruttati. Al contrario di quanto professano alcune voci di corridoio, il fatto non è che nelle auto leggere gonfiate ad azoto viene a mancare l’aderenza; è sconsigliato semplicemente perché nel loro caso tale metodo di gonfiaggio diventa inutile e non vi è alcun vantaggio di spicco.

L’azoto può essere utile se l’auto in questione ha una potenza tale da portare gli pneumatici a temperature molto elevate: è il caso di mezzi pesanti come quelli delle scavatrici, o comunque delle auto con grandi cilindrate o che raggiungono velocità elevate.

È ovvio quindi che se percorrete pochi chilometri durante l’anno il guadagno di avere delle gomme gonfiate con azoto è praticamente nullo ma, in caso contrario, si riduce la resistenza al rotolamento e quindi il consumo dello pneumatico.

Per quanto riguarda invece le gomme da gara, l’azoto risulta la scelta migliore, viste le alte temperature che riescono a raggiungere. Per concludere, possiamo affermare che l’azoto può essere utile d’estate e per le vetture ad alte prestazioni: ha senso investire soldi e tempo se la propria macchina è caratterizzata da un’alta cilindrata, specialmente d’estate o in caso di utilizzo prolungato del veicolo.

Don’t be mona: be wise, drive safe. 

Il team Outrider

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